La Saslong nella "massima pendenza"

Nathaniel Vinton

Nathaniel Vinton

Seguite lo sci da anni e pensate non ci sia più nulla da scoprire? Allora dovreste procurarvi il libro del giornalista di sci americano Nathaniel Vinton intitolato "The Fall line" (la massima pendenza).

In "The Fall Line" Vinton analizza l'ambiente e le cause dell'aumento vertiginoso di interesse e seguito avvenuto negli ultimi anni per le squadre statunitensi di sci. L'autore mette sotto il microscopio personaggi come Bode Miller, Lindsey Vonn, Daron Rahlves o Julia Mancuso analizzando rivalità, sponsorizzazioni milionarie, allenatori fuori dal comune e cadute devastanti. L'americano, però, dedica parte del suo lavoro anche alla Saslong.

E' un rapporto speciale quello che lega Vinton alla Saslong. Già agli inizi degli Anni 90, quando era un giovane sciatore 15enne dello Utah, viene a contatto per la prima volta con la Classica della Val Gardena e pensa che prima o poi anche lui avrebbe messo piede su quella pista. C'è voluto un po' di tempo, una decina di anni circa, prima che toccasse con mano la Saslong dal vivo: però non come sciatore, ma da giornalista.

Da quel giorno Vinton è sempre tornato regolarmente in Val Gardena: "Ricordo con molto piacere l' incontro di Kristian Ghedina con un capriolo sullo shuss finale della Saslong", racconta Vinton che durante i suoi soggiorni in Val Gardena ha condotto  diverse interviste,  rilasciate dal pioniere dell'organizzazione della Coppa del Mondo Erich Demetz o dal capo ufficio stampa della Val Gardena Gernot Mussner. Nel suo libro il giornalista esplora il fascino della Saslong attraverso le stelle dello sci statunitensi del passato. In "The Fall Line" non ci sono solo i racconti di Doug Lewis, il primo americano che ha saltato le Gobbe del Cammello, ma anche quelli dell'olimpionico Bill Johnson, buttato in aria dalle stesse senza pietà.
In definitiva Vinton è andato oltre la missione del giornalista con questo lavoro: "Ho scritto circa 10 mila parole di troppo sulla Saslong, così ho dovuto accorciare il capitolo", dice l'autore, "Le notizie rimaste fuori dal libro però lo lascerò fluire nei miei articoli futuri".

Ciò che è molto affascinante di Vinton non è solo la profonda conoscenza dello sci, ma soprattutto la capacità di intrecciare gli eventi del presente con la storia di questa disciplina e guardare anche al futuro di questo sport analizzando vari aspetti: i cambiamenti climatici, il rapido sviluppo dell'industria sciistica e i problemi della sicurezza che minacciano questo sport e lo rendono talvolta troppo pericoloso. Al centro del libro ci sono lo sci e i suoi eroi che lo hanno fatto grande in modo differente come ad esempio i campioni Lindsey Vonn e Bode Miller. Loro due non hanno solo portato lo sci dalle notizie ai margini della pagina ai titoloni da prima pagina, hanno regalato soprattutto al loro paese diverse medaglie olimpiche nel 2010 a Vancouver. Ma come si è arrivati a tutto ciò? A queste e altre domande Vinton risponde in "The Fall Line", un libro che è un viaggio emozionante nel cuore di uno sport altrettanto affascinante e spettacolare.