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“Bisogna imparare a gestire il successo e il fallimento"

17.12.2024

Christof Innerhofer ha festeggiato il suo 40° compleanno il giorno del primo allenamento di discesa libera. Il fatto che l'altoatesino, uno degli atleti di maggior successo nella storia dello sci locale, abbia potuto festeggiare il suo compleanno in pista lo ha reso estremamente felice. In questa intervista, "Inner" parla della sua crescita come persona e come atleta, nonché della sua motivazione a continuare a sciare in Coppa del Mondo all'età di 40 anni.

Oggi (17 dicembre) festeggi il tuo 40° compleanno: questo non è certo un giorno qualunque. Oggi era però in programma anche la prima sessione di allenamento qui in Val Gardena. Come hai affrontato la giornata?
Christof Innerhofer: Per me è stato un giorno come un altro. Ma sono molto felice di poter fare, nel giorno del mio compleanno, ciò che amo di più: sciare. Il mio inizio di stagione non è stato facile, ma negli ultimi quattro mesi ho avuto ottime sessioni di allenamento. Mi sono destreggiato bene nelle piste di allenamento ed è stato bello venire qui e vedere a che punto sono. Quest'anno mi sono sentito a mio agio fin dall'inizio.

Il fatto che tu sia felice di venire in Val Gardena non è affatto scontato. Per molto tempo il tuo rapporto con la Saslong è stato una sorta di "amore-odio". Questo sentimento è cambiato di recente?
Christof Innerhofer: Sì, nel frattempo la situazione si è ribaltata, il che è piuttosto divertente. Nei primi dieci o quindici anni della mia carriera ero sempre felice quando la settimana di gara in Val Gardena finiva. Ma da qualche anno vengo volentieri qui. È normale, le cose cambiano. Ormai non ho più 20 anni e non sono più un "giovane ribelle". Su piste come la Saslong, l’esperienza può davvero fare la differenza, e la natura del tracciato è simile a molte delle piste su cui mi alleno in estate. Per questo ora mi sento davvero a mio agio qui.

All’inizio hai detto che oggi hai potuto fare ciò che ami di più: sciare. Qual è il tuo bilancio dopo quasi vent’anni nel mondo dello sci alpino?
Christof Innerhofer: È stato un periodo meraviglioso. Guardando indietro, apprezzo ancora di più tutto quello che ho raggiunto. In passato ero spesso intrappolato in un circolo vizioso: volevo vincere subito e salire a tutti i costi sul podio. Quando arrivavo ottavo o nono, mi sembrava che il mondo mi crollasse addosso. Ora però posso dire che la Coppa del Mondo è stata una grande scuola di vita. Ho imparato a gestire successi e insuccessi e a capire cosa serve davvero per essere felici. Ho visto quante pacche sulle spalle si ricevono, ma anche quanti calci nel sedere.

Guardando al futuro: quanto pensi di proseguire la tua carriera in Coppa del Mondo?
Christof Innerhofer: Finché non metterò gli sci in cantina, non sarà finita. Credo ancora di poter sciare bene, anche se negli ultimi due anni non sono riuscito a mostrare quello che speravo.

Senti ancora la pressione in questa fase?
Christof Innerhofer: Ho capito che per molti esiste l’idea che uno sportivo debba sempre vincere. Ma la realtà è diversa, perché anche dopo la carriera sportiva non tutto va sempre per il verso giusto. Per questo sono grato di aver imparato, negli ultimi anni, a gestire le situazioni difficili. Queste esperienze mi hanno aiutato tantissimo. Negli ultimi tempi sono cresciuto soprattutto come persona. So che le prossime settimane saranno probabilmente importanti quanto lo è stato il 2006, quando ho iniziato in Coppa del Mondo. Devo dare il massimo, anche a 40 anni. Però molti forse non capiscono che ho sempre portato a casa buoni risultati per la squadra nazionale e non ho mai tolto il posto a un giovane. Per questo scio con la coscienza tranquilla.

Hai già dei piani per il dopo carriera?
Christof Innerhofer: Penso che tutto andrà per il meglio. Conosco i miei punti di forza e le mie debolezze, quindi sono sicuro che troverò qualcosa che mi si addice. Non sarò mai uno che sta lì solo per far numero. Se faccio qualcosa, voglio farlo bene e, soprattutto, voglio cambiare le cose che non mi piacciono.

Ultima domanda: festeggerai in modo speciale questo compleanno importante?
Christof Innerhofer: In realtà no. I miei amici e il fan club sono qui, e passeremo qualche ora piacevole insieme. Mi fa sempre piacere stare con queste persone, perché mi apprezzano per quello che sono, Christof, e non per i miei successi da sciatore. Dieci anni fa era diverso: allora ero sempre in testa e c’erano tante persone attorno a me che oggi non verrebbero più. È bello vedere che ci sono ancora persone che sono rimaste al mio fianco.