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Parte 1: curiosità sulle passate 54 edizioni della Saslong Classic

13.12.2022

Storie di vittorie trionfali e di sconfitte non meno memorabili. Di trucchi, salti audaci e discese folli. Di animali che si sono persi sulla pista. L'elenco degli aneddoti che precedono la 55ª Saslong Classic e la 100ª gara di Coppa del Mondo sulla Saslong è lungo. Ecco per voi la prima parte di una selezione di dieci curiosità tutte da gustare.

Come tutto è iniziato
È venerdì mattina e nell'aria c'è qualcosa di magico. La gente è eccitata, in attesa di un evento importante. Non c'è da stupirsi: tra poche ore si disputerà per la prima volta una gara di Coppa del Mondo sulla Saslong. È il 14 febbraio 1969 e 36 porte sventolano su un percorso lungo 3446 metri. Con un dislivello di 839 metri, il cancelletto di partenza è stato predisposto sul Ciampinoi, ad altezza 2249 metri, mentre il traguardo a Ruaccia a 1410 metri di altezza. Lo svizzero Jean-Daniel Dätwyler inaugura la gara con il pettorale numero 1. Quello che ancora non sa una volta arrivato al traguardo è che il suo tempo di 2.07,75 gli basterà per la vittoria. A completare il podio ci saranno il francese Henri Duvillard e l'austriaco Rudi Sailer.

Due leggende dello sci svizzero diventano campioni del mondo di discesa libera
È passato un anno dalla prima gara di Coppa del Mondo in Val Gardena. È il 15 febbraio 1970 e gli uomini gareggiano di nuovo per l'oro, l'argento e il bronzo sulla Saslong. La notte precedente ha nevicato e questo non è sicuramente un vantaggio per i primi a scendere in pista. E così Bernhard Russi, che inizia la gara con il pettorale numero 15, ne approfitta. Il giovane svizzero chiude la gara con il tempo vincente di 2.24,57 minuti, potendo festeggiare così non solo il suo primo grande titolo, ma anche il suo primo trionfo in Coppa del Mondo in Val Gardena. La discesa femminile si è già svolta quattro giorni prima. Sulla pista Cir di Selva, Annerösli Zryd ha avuto il suo grande momento lasciandosi alle spalle l'allora giovanissima austriaca Annemarie Moser-Pröll, che chiude la gara con un bronzo.

L'unico vincitore altoatesino di una discesa libera sulla Saslong
Il 16 dicembre 1977 è un giorno che rimarrà negli annali dello sport altoatesino. Questo infatti è il giorno in cui la Saslong vedrà, almeno per il momento, l'unico trionfo in discesa di un atleta della provincia più settentrionale d'Italia. Secondo i registri, in Val Gardena fa un freddo cane, la pista è dura come il cemento e in alcuni punti si vede l'erba sotto il sottile strato di ghiaccio. I favoriti sono già tutti arrivati al traguardo quando Herbert Plank di Vipiteno si catapulta fuori dal cancelletto di partenza. L'allora 23enne imbocca perfettamente la curva di partenza e acquista molto slancio nel tratto pianeggiante dopo l'anello. Lascia le sezioni chiave del tracciato - come i muri di Sochers, le Gobbe di cammello (che lo lanciano in aria senza pietà) e il Ciaslat - dietro di lui sfrecciando sulla neve. Supera il traguardo da numero 1 con un tempo di 2.01,47 davanti a migliaia di fan. E anche se la squadra austriaca presenterà un ricorso per un presunto errore di cronometraggio, Plank è il vincitore e come tale viene festeggiato.

Un salto per l'eternità
Fino alla metà degli anni '70 si chiamava "Salto del canguro". Finché non arrivò Sepp Sulzberger, il leggendario delegato FIS della Val Gardena, che le ribattezzò senza troppi complimenti "Gobbe di cammello". Ma è stato nel 1980, precisamente il 14 dicembre, che uno dei tratti chiave dell'unica discesa libera altoatesina di Coppa del Mondo è diventato davvero famoso. Quello è stato il grande giorno di Uli Spieß. Il tirolese è stato il primo a saltare la seconda e la terza gobba di cammello, atterrando in sicurezza dopo 50 metri. Alla fine della gara Spieß arrivò quinto, mentre la vittoria andò allo svizzero Peter Müller. Ma la grande star della giornata fu il coraggioso sciatore che per primo osò saltare sulle "onde" della Val Gardena.

Il trucco
Gara di Coppa del Mondo del 1982. Quest'anno si svolgono due gare di discesa sulla Saslong. Venerdì lo svizzero Conradin Cathomen è imbattibile e si lascia alle spalle Erwin Resch e Franz Klammer. Ma, prima della seconda discesa libera di sabato, Klammer sfodera dal cilindro uno dei suoi trucchi. Durante il viaggio in seggiovia verso il cancelletto di partenza racconta al suo massaggiatore di aver fatto festa la sera prima e di aver dormito poco. Sulla stessa cabina c'è anche Peter Müller, uno dei favoriti, che finge di non aver sentito nulla. Klammer, che in realtà è in ottima forma e ha solo preso in giro Müller, trova la traiettoria perfetta e festeggia il suo quarto e ultimo trionfo sulla Saslong con 48 centesimi di secondo di vantaggio su Müller. Non c'è da stupirsi che lo svizzero ne sia rimasto piuttosto infastidito.