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Solide radici

01.05.2024

Parliamo di tradizioni, quegli aspetti della cultura che non si esauriscono nel corso di una generazione ma vengono trasmessi a quelle successive. Un insieme di capacità, conoscenze, valori che si apprendono quando si fa parte di una certa società.

In Val Gardena vivono da sempre i Ladini, un popolo che fonde aspetti dell’eredità europea e del mondo latino, persone che hanno sempre vissuto in case semplici e umili, lavorando come contadini, orgogliosi della propria identità; lavoratori e guardiani di segreti e leggende del territorio, sempre fortemente legati alla propria terra e alla loro gente.

È proprio questo isolamento che ha consentito di conservare fortemente le più intime tradizioni. Con la nascita degli Stati nazione e la scoperta delle Dolomiti, le valli ladine attorno al gruppo del Sella (Livinallongo, Cortina d'Ampezzo, Badia, Gardena e Fassa) si trovarono al centro di interessi contrastanti e in questo periodo nacque l’identità ladina che divenne più forte nel corso del Novecento. Dagli anni Settanta l’identità ladina è tutelata dalla Provincia e include l’insegnamento di questa lingua e cultura nelle scuole, trasmissioni radiofoniche e TV (anche la RAI), oltre a un giornale, sempre in lingua ladina.

Come si esprime questa cultura? In tanti modi e sfaccettature ma volendo riassumere le principali forme possiamo parlare di lingua, arte, cucina e costumi.

Il Ladino è la principale forma di espressione in Val Gardena, a cui si affiancano la lingua italiana, quella tedesca e l’inglese. Fa parte della famiglia delle lingue romanze, trae origine dal retico ed è tuttora la lingua madre di oltre il 90% della popolazione gardenese, ovvero, poco meno di 10.000 persone.

Sull’arte il discorso è più articolato. In Val Gardena la tradizione dell’intaglio nel legno affonda le radici intorno al 1600, quando le famiglie, durante i mesi invernali, iniziarono a creare utensili, statuette religiose e giocattoli, che avrebbero successivamente venduto ai mercati in primavera. Nel tardo XVIII secolo, questa forma di artigianato divenne un’attività molto significativa per l’economia locale e gli intagliatori diedero vita a una scuola d’arte versatile e innovativa, esprimendo una grande maestria. Oggi, in Val Gardena lavorano oltre 200 artisti e scultori che espongono i propri lavori in importanti Gallerie e Musei d’arte, in tutto il mondo.

Il Museum Gherdëina è, insieme a UNIKA (l’associazione degli artisti gardenesi), testimone della creatività e della sapienza artistica della valle e ospita opere uniche di scultura e pittura, oltre una raccolta completa del giocattolo gardenese, che nel XIX° secolo era esportato in tutto il mondo.

Passando alla cucina ladina, essa rispecchia le influenze delle origini e presenta piatti e prodotti tipici del Centro Europa, come sostanziose combinazioni di carne, canederli, gulasch, speck, salsicce e patate ma anche piatti più mediterranei come i “crafuncins” (mezzelune tirolesi) e altri a base di pasta. Le molteplici origini alla base della cucina gardenese si ritrovano nel piatto ladino per eccellenza: le “tirtles”, deliziose frittelle ripiene di ricotta e spinaci.

Infine, i costumi. Gli abiti tradizionali della Val Gardena si caratterizzano per ricercatezza, ricchezza di decorazioni e pregio. Nonostante, infatti, i contadini della zona indossassero abiti semplici, con il passare del tempo e i lunghi viaggi dei commercianti arrivarono in valle elementi decorativi come nastri, pietre, tessuti che trasformarono i costumi. Gli abiti tradizionali, quindi, divennero estremamente belli e ricchi e da indossare nelle occasioni importanti. 
Acconciature e abiti simboleggiavano di fatto lo stato di una famiglia.