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Rückblicke

Gardena 2012: l'extraterrestre e il rinato

E così non è stato il campione norvegese a vincere, bensì Steven Nyman (USA). L'americano ha chiuso sul gradino più alto del podio, compiendo un'impresa che gli era già riuscita nel 2006.

La Gardena 2012 era iniziata seguendo le orme di quanto accaduto nelle gare di velocità di Coppa del Mondo d'oltreoceano: con il dominio norvegese. Nelle due prove libere, il duo Svindal-Jansrud ha dimostrato di andare veramente forte. Sensazioni confermate da Svindal, che nel Super G ha dimostrato come in condizioni normali non ce n'è per nessuno.

Super G: Svindal una spanna sopra tutti

Prima che la Coppa del Mondo 2012 approdasse in Val Gardena, nelle cinque gare precedenti Svindal era sempre salito sul podio sia in Super G che in discesa, chiudendo primo o secondo. Svindal si è confermato nel Super G, trovando la linea ideale sulla Saslong, mentre la concorrenza andava a sbattere su ostacoli come le gobbe del cammello, il Ciaslat e il salto finale. A confermare lo strapotere del norvegese è il ritardo di 1’07” accusato dal 2° classificato, l'azzurro Matteo Marsaglia. Svindal a parte, è stata una gara equilibrata. Basti pensare che tra Marsaglia e il 20esimo, Benni Raich, il distacco non ha superato neanche il secondo.

Heel, il ritorno

Al terzo posto si è piazzato l'altoatesino Werner Heel, che grazie a questo risultato è tornato al vertice delle gare di Coppa del Mondo. Heel, che in Val Gardena aveva vinto il Super G nel 2008, che nell'ultimo anno e mezzo aveva smarrito la forma, ha dimostrato di essere ancora uno dei migliori.  Già a Lake Louise e Beaver Creek aveva dato segnali di risveglio, finendo quinto in Super G. La risposta più bella e importante è arrivata però in Val Gardena grazie al terzo posto per un piazzamento sul podio che mancava da quasi tre anni. A coronare l'ottima gara degli azzurri è stato il campione del mondo di Super G Christof Innerhofer, che è riuscito a chiudere nella top-10. Davvero un bel risultato per l'Italsci, anche se la protagonista assoluta è stata la Norvegia con il successo di Svindal e il quarto posto di Kjetil Jansrud. Quest'ultimo, il più veloce nella seconda prova libera, sembrava avesse il podio a portata di mano, invece ha compromesso tutto con un errore sul Ciaslat.

Discesa: l'imprevedibilità del meteo rovina la festa norvegese

Dopo il successo del giorno precedente, la Norvegia puntava al colpo grosso anche in discesa. Colpaccio che le stava anche riuscendo, con due atleti sul podio quando in pista erano già scesi 30 atleti: Jansrud e Svindal, infatti, erano rispettivamente secondo e terzo alle spalle di Erik Guay (CAN). Poi, però, la visibilità è migliorata notevolmente e ad approfittarne per primo è stato lo sloveno Rok Perko. Partito con pettorale numero 35, ha strappato la leadership a Guay per 0.05 secondi. Mentre si pregustava il colpo più importante della sua vita, è arrivato Steven Nyman. L'americano, partito per 39esimo, è stato più veloce di Perko per 0.19 secondi. E così Jansrud e Svindal sono scivolati giù dal podio, finendo quarto e quinto.

La doppietta gardenese di Nyman

Nella sua carriera, Steven Nyman non ha vinto molte gare di Coppa del Mondo. Ne ha vinte due, per la precisione: entrambe sulla Saslong. Aveva vinto già sei anni fa, si è ripetuto nel dicembre del 2012. Tra questi due successi, un unico podio e tanti infortuni. Ma Nyman non è il primo outsider a vincere in Val Gardena. Le sorprese, sulla Saslong, non mancano mai. Come dimenticare il successo di Markus Foser del Liechtenstein (era il 1993) o quello del tedesco Max Rauffer (2004), entrambi partiti con numeri alti, ma capaci di sfilare sotto gli occhi dei favoriti e rubare loro la scena, almeno per una giornata. La 50esima edizione della discesa di Coppa del Mondo della Val Gardena è stata una gara-sprint. La forte nevicata e la scarsa visibilità hanno fatto slittare la partenza alle ore 14.10 con lo start abbassato a 2000 metri s.l.m. Solo lo straordinario lavoro svolto già dalle prime ore del mattino dagli addetti alla pista ha permesso che lo show potesse andare regolarmente in scena.

Thomas Ohnewein